Gli Engobbi

Ingobbio a graffito

L’ingobbio e una tecnica di colorazione della ceramica

prima di tutto lavoriamo su un oggetto a crudo e a durezza cuoio, dopo di che lo coloriamo con argilla liquida colorata con ossidi.

spesso usiamo l’ingobbio rosso sulla terra bianca e l’ingobbio bianco sulla terra rossa.

possiamo usare diversi ossidi per colorare gli ingobbio.

Dopo la prima cottura il pezzo é pronto e avrà un aspetto opaco e non lucido, per ottenere un effetto lucido possiamo usare una cristallina e ricuocerlo.

approfondisci su: https://it.wikipedia.org/wiki/Ingobbio

Voi vedere altre tecniche di colorazione della ceramica: https://www.leterredellatorre.it/leterre/

La Terra Rossa

totem terra rossa

E’ la cosiddetta terracotta dal classico aspetto tradizionale rosso, usata fin dall’antichità per produrre vasellame e stoviglie e si ottiene da terre ricche di argilla. Nel corso dei secoli, si è depurata l’argilla e si sono migliorati impasto e procedimento di cottura, ma la tecnica di fabbricazione è rimasta pressoché immutata. Solitamente è verniciata, cioè rivestita con uno smalto trasparente o con della cera d’api. Puo’ anche essere ricoperta con uno smalto bianco e dipinta successivamente con colori appositi e cotta nuovamente (si ottiene cosi’ la Maiolica).

approfondisci su: https://it.wikipedia.org/wiki/Terracotta

Voi vedere altre tecniche di colorazione della ceramica: https://www.leterredellatorre.it/leterre/

Il Bucchero

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Il Bucchero è un tipo di ceramica nera di origine etrusca, utilizzata specialmente dal 7° al 5° sec. a.C.

La monocromia nera è la caratteristica più evidente di questa tipologia di ceramica e la colorazione veniva grazie alla cottura nella legna.

Grazie alle reazioni chimiche che si sviluppavano, gli oggetti assumevano la colorazione nera che li distingue da qualsiasi altro tipo di terracotta.

Le forme più frequenti erano le anfore tipicamente di piccole dimensioni con collo alto, largo alla base e stretto nella parte alta.

oggi lo cuociamo in barattoli metallici stagni con foglie e legnetti all’interno dopo di che mettiamo il contenitore all’interno del forno, i legnetti col calore diventeranno carbone e creeranno fumo che donerà il tipico colore nero all’opera.

approfondisci su: https://it.wikipedia.org/wiki/Bucchero

Voi vedere altre tecniche di colorazione della ceramica: https://www.leterredellatorre.it/leterre/

Il Raku

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ll raku è un’antica tecnica di origine giapponese, significa letteralmente ” gioia di vivere “. Anche se questa definizione non è in relazione con le origini dell’arte raku, descrive molto bene la sensazione che si ha durante la pulitura dei pezzi subito dopo la riduzione ( il pezzo che prende vita ). Il Raku nasce in sintonia con lo spirito zen che esalta l’armonia presente nelle piccole cose e la bellezza nella semplicità e nella naturalezza delle forme.

L’origine del raku è legata alla cerimonia del tè: un rito, realizzato con oggetti poveri tra i quali il più importante era la tazza. Le sue dimensioni erano tali da poter essere contenuta nel palmo della mano. L’invenzione della tecnica raku è attribuita ad un artigiano coreano di nome Chojiro, che la sviluppò per poter più facilmente creare le ciotole per la cerimonia del tè. La tecnica raku è stata introdotta recentemente nel mondo occidentale. L’effetto decorativo, con riflessi metallici e craquelè, la singolarità del processo, dove l’oggetto è estratto incandescente dal forno, ne fanno una tecnica decisamente emozionante, che stravolge il metodo ceramico classico. Durante il processo, infatti, il pezzo subisce un forte shock termico, è per questo che viene utilizzata un’argilla robusta e refrattaria. Questo tipo di terra ha al suo interno dei granelli di sabbia (chamotte) che diminuiscono il grado di contrazione, evitando così la probabilità di frattura. La prima cottura viene effettuata ad una temperatura tra gli 850° C e i 1000° C ; la seconda invece, la cottura raku, avviene dopo la smaltatura del pezzo in un apposito forno dove la temperatura sale fino a 920°- 950° C.

 A questo punto il pezzo ancora incandescente viene estratto con apposite pinze dal forno e rinchiuso in un contenitore metallico contenente materiale combustibile (foglie, giornali, segatura…) che oltre a bruciare soffoca anche il pezzo provocando la cosiddetta riduzione. L’oggetto viene poi estratto dal contenitore e immerso nell’acqua e ripulito dai segni della combustione per far emergere la irridescenza e brillantezza degli smalti. Il processo di riduzione può essere totale o parziale, e cambia in base a una serie di variabili: il tipo di combustibile, l’umidità, il tempo che intercorre tra l’estrazione e la riduzione, la copertura totale o parziale dell’oggetto…Ogni pezzo è quindi unico ed irripetibile.

approfondisci su: https://it.wikipedia.org/wiki/Raku

Voi vedere altre tecniche di colorazione della ceramica: https://www.leterredellatorre.it/leterre/